STRASBURGO – Con 593 voti a favore, 11 contrari e 22 astenuti, il Parlamento europeo ha approvato la risoluzione che prevede l’erogazione di 454.835.030 euro dal Fondo di solidarietà dell’UE (FSUE) in favore delle popolazioni delle Marche colpite dalle inondazioni del settembre 2022, della Turchia per i gravi terremoti del febbraio del 2023 e della Romania a seguito dei danni causati dalla siccità del 2022.
I soldi del Fondo di solidarietà dell’Unione Europea copriranno parte dei costi delle operazioni di emergenza e recupero: riparazione delle infrastrutture danneggiate, messa in sicurezza e protezione del patrimonio culturale, nonché le operazioni di bonifica.
Il via libera del Parlamento arriva dopo il sì del Consiglio europeo che ha già approvato la risoluzione della relatrice Katalin Cseh il 18 settembre.
33,9 milioni alla Romania
A partire da marzo 2022 la grave siccità ha colpito con particolare durezza la zona sudorientale della Romania. Le colture hanno risentito in particolar modo di due ondate di calore consecutive tra la fine di giugno e l’inizio di luglio 2022. Le precipitazioni sono arrivate troppo tardi per compensare e dare respiro alla vegetazione e alle colture.
Grazie alla maggiore umidità e alle temperature più basse registrate alla fine di agosto e all’inizio di settembre, il periodo caldo e secco si è avviato al termine verso l’autunno.
Per le autorità rumene si tratta di 1,31 miliardi di euro di danni diretti totali.
Nel 2022 la Romania è stata anche uno dei paesi più colpiti dagli incendi boschivi. Secondo i dati stimati dal sistema europeo d’informazione sugli incendi boschivi (European Forest Fire Information System, EFFIS) sono andati in fumo circa 163.536 ettari di territorio. Nel 2022 gli incendi boschivi in Romania si sono concentrati principalmente in due regioni: le zone occidentali del paese, dove i tipi di vegetazione più colpiti sono stati le foreste e i terreni arbustivi di transizione, e il delta del Danubio nella parte orientale del paese, dove si sono verificati numerosi grandi incendi.
20,9 milioni all’Italia
Dal primo pomeriggio del 15 settembre 2022 le regioni dell’Italia centrale, comprese le Marche, sono state colpite da forti precipitazioni che hanno provocato inondazioni fluviali e piene repentine (flash flood).
Nello specifico, le zone temporalesche che si sono sviluppate sul lato umbro dell’Appennino hanno colpito la zona montuosa delle Marche. A causa dell’evento meteorologico estremo, le province di Pesaro-Urbino, Ancona e Macerata sono state colpite da inondazioni ed erosione lungo i fiumi principali e secondari, con conseguente distruzione o danneggiamento delle infrastrutture, inondazioni estese nella pianura alluvionale e danni a edifici e beni pubblici e privati.
Tre fiumi hanno inoltre superato gli argini e inondato le zone circostanti. La superficie complessiva interessata dall’evento meteorologico rappresenta il 43% della superficie totale delle Marche. L’evento ha avuto conseguenze drammatiche, causando, oltre alle ingenti perdite economiche, la morte di 12 persone.
Le autorità stimano in 837,56 milioni di euro i danni diretti totali provocati dalla catastrofe. Tale importo rappresenta l’1,98 % del PIL delle Marche e supera la soglia in caso di “catastrofe regionale” , pari all’1,5 % del PIL regionale, ossia 635,88 milioni di euro nel 2022. Alla luce di questo, la catastrofe è stata considerata una “catastrofe naturale regionale“.
400 milioni alla Turchia
Il 6 febbraio 2023 due gravi terremoti di magnitudo 7,8 Mw e 7,5 Mw hanno colpito la regione di Kahramanmaraş, nella Turchia meridionale (vicino al confine con la Siria settentrionale). Il 20 febbraio 2023 un altro violento terremoto di magnitudo 6,3 Mw ha colpito la regione di Hatay.
Il 20 aprile 2023 è stata presentata una richiesta di contributo finanziario per le operazioni di emergenza e recupero. Secondo le stime i danni diretti totali provocati dalla catastrofe ammontano a 81,7 miliardi di euro. La Commissione ha accettato 78,8 miliardi di euro come danni diretti totali plausibili.
La Turchia non fa parte dell'Unione Europea, ma è un paese con cui sono in corso i negoziati di adesione e, pertanto, a norma dell'articolo 2, paragrafo 1, del regolamento FSUE, è ammissibile presentare domanda di assistenza.
I due gravi terremoti hanno causato danni diffusi e decine di migliaia di vittime. Nelle tre settimane successive si sono verificate oltre 10.000 scosse di assestamento. La sequenza sismica è stata causata dall’attivazione di una faglia trascorrente a bassa profondità. Il terremoto di magnitudo 7,8 Mw registrato il 6 febbraio è il più violento dal terremoto della stessa magnitudo che aveva colpito Erzincan nel 1939, e assieme a quest’ultimo il secondo più violento registrato nella storia del paese dopo il terremoto che colpì l’Anatolia settentrionale nel 1668.
Più di 50.000 persone hanno perso la vita, mentre sono quasi 1 milione gli edifici che hanno subito danni, dei quali 280.000 circa sono crollati o hanno subito danni gravi. I terremoti hanno gravemente danneggiato le reti stradali, ferroviarie, di comunicazione, energetiche e di approvvigionamento di gas naturale, nonché le infrastrutture idriche.
Le persone colpite sarebbero 14 milioni, pari al 16 % della popolazione del paese. Sono intervenute 271.060 persone, tra cui 35.250 addetti alle operazioni di ricerca e soccorso. Migliaia di macchinari per lavori pesanti, 75 aeromobili e 108 elicotteri hanno operato nella regione. Nei primi mesi sono state installate 332 tendopoli e 189 città container. Quasi 1,6 milioni di persone hanno ricevuto alloggi nell’area colpita dal sisma e altri 329.960 cittadini li hanno ricevuti in altre province. Sono inoltre presenti in Turchia circa 3,5 milioni di cittadini siriani registrati nell’ambito di un regime di protezione temporanea, di cui oltre 1,7 milioni nella zona colpita.
Cos’è il Fondo di solidarietà (FSUE)?