In un contesto politico sempre più polarizzato, i partiti estremisti in Europa stanno raccogliendo una quantità senza precedenti di finanziamenti privati, secondo una nuova indagine che copre oltre 200 partiti in 24 Paesi. I dati, raccolti tra il 2019 e il 2022, mostrano che un quarto di tutte le donazioni private è destinato a movimenti di estrema destra, estrema sinistra e populisti. Questa tendenza potrebbe influenzare significativamente le imminenti elezioni del Parlamento europeo.
Un boom di donazioni per i partiti estremisti
Tra il 2019 e il 2022, i partiti estremisti hanno raccolto complessivamente 150 milioni di euro, pari a 1 euro su 4 di tutte le donazioni private. I partiti di estrema destra, in particolare, hanno beneficiato di oltre 97 milioni di euro, rappresentando 1 euro su 7 delle donazioni private. Questi dati emergono dal progetto investigativo Transparency Gap, condotto da Follow the Money in collaborazione con il Guardian e altri 23 partner mediatici.
Il progetto ha utilizzato la classificazione dei partiti fornita dal gruppo di ricerca The PopuList, che definisce i partiti di estrema destra come caratterizzati da ideologie nazionaliste e autoritarie.
Le regole variegate del finanziamento politico
Sebbene la maggior parte dei paesi europei richieda ai partiti politici di dichiarare il loro reddito totale da fonti private e pubbliche, le regole variano notevolmente. In molti Paesi, le informazioni sui donatori privati restano parziali o totalmente oscure, creando una “scatola nera” che copre gran parte dei finanziamenti.
Se si includono anche le adesioni e le donazioni da politici e funzionari di partito, l’analisi dei finanziamenti rivela che i partiti estremisti e populisti hanno catturato un quinto del denaro raccolto tra il 2019 e il 2022, pari a quasi mezzo miliardo di euro. In particolare, i partiti di estrema destra hanno raccolto quasi 200 milioni di euro.
Casi emblematici: Francia e Lettonia
In Francia, tre partiti agli estremi dello spettro politico – il Rassemblement National di Marine Le Pen, Reconquête di Éric Zemmour (destra) e La France Insoumise (sinistra) – hanno visto un ingente aumento del sostegno finanziario. Dal 13% dei fondi non pubblici nel 2019, sono saliti al 38% nel 2022, durante il ballottaggio presidenziale tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen.
In Lettonia, i finanziamenti non pubblici ai partiti populisti e anti-europei sono aumentati dal 9% al 36% in quattro anni, principalmente grazie al partito populista di centro-destra Prima la Lettonia.
Il panorama europeo dei finanziamenti
L’analisi mostra che i partiti estremisti raccolgono oltre la metà dei finanziamenti non pubblici in paesi come Slovenia, Italia, Polonia, Ungheria, Portogallo e Grecia.
In Portogallo il Partido Comunista Português incassa oltre il 50% dei finanziamenti da donazioni private. Stessa situazione per i comunisti greci che ottengono più della metà delle donazioni di tutto il Paese.
In Ungheria, il partito Fidesz ha ottenuto il 55% di tutto il denaro non pubblico nel 2022, mentre in Polonia, il partito Diritto e Giustizia ha raccolto il 44%.
In Italia, quattro partiti populisti – Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Movimento Cinque Stelle – hanno assorbito il 55% dei finanziamenti non pubblici nel 2022.
Un problema di trasparenza
Il consorzio investigativo ha scoperto che solo 3 euro su 10 di donazioni private sono tracciabili. Questo significa che tra il 2019 e il 2022, oltre 660 milioni di euro di donazioni sono rimasti nell’ombra.
Conclusione
Questi dati sollevano preoccupazioni significative sulla trasparenza e l’integrità del finanziamento politico in Europa. Mentre i partiti estremisti raccolgono sempre più fondi, la loro crescente influenza potrebbe alterare il panorama politico europeo nelle imminenti elezioni del Parlamento europeo. Resta da vedere come queste dinamiche influenzeranno il futuro politico del continente e se saranno introdotte misure per garantire una maggiore trasparenza nei finanziamenti politici.