Il Consiglio dell’Unione Europea ha ufficialmente adottato una legge pionieristica sul ripristino della natura, segnalando un significativo passo avanti nelle politiche ambientali. La nuova normativa mira a ripristinare almeno il 30% delle aree terrestri e marine entro il 2030 e tutti gli ecosistemi che necessitano di ripristino entro il 2050.
Entro il 2030, almeno il 30% degli habitat in cattive condizioni dovrà essere ripristinato, con un incremento al 60% entro il 2040 e al 90% entro il 2050. È cruciale che gli Stati membri impediscano il deterioramento delle aree che hanno già raggiunto buone condizioni grazie agli interventi di rigenerazione.
Il regolamento non si limita a promuovere la biodiversità, ma mira anche a mitigare il cambiamento climatico e i disastri naturali. Tra le misure previste vi sono il miglioramento delle popolazioni di insetti impollinatori, la piantumazione di 3 miliardi di alberi entro il 2030, e la trasformazione di almeno 25.000 km di fiumi in fiumi a flusso libero attraverso la rimozione delle barriere artificiali.
Sono lieto di questo voto positivo sulla legge sul ripristino della natura. Non c’è tempo per una pausa nella protezione del nostro ambiente. Oggi il Consiglio dell’UE sceglie di ripristinare la natura in Europa, proteggendo così la sua biodiversità e l’ambiente di vita dei cittadini europei. È nostro dovere rispondere all’urgenza del collasso della biodiversità in Europa, ma anche consentire all’Unione europea di rispettare i suoi impegni internazionali. La delegazione europea potrà presentarsi alla prossima COP a testa alta.
— Alain Maron, Ministro per la transizione climatica, l’ambiente, l’energia e la democrazia partecipativa del governo della regione di Bruxelles-Capitale
Gli Stati membri dovranno presentare piani nazionali di ripristino alla Commissione Europea, monitorando e riferendo sui progressi attraverso indicatori di biodiversità a livello dell’UE. Entro il 2033, la Commissione esaminerà l’applicazione del regolamento, valutando anche gli impatti sui settori agricolo, della pesca e forestale, e sugli effetti socioeconomici più ampi.
La Commissione europea ha proposto una legge sul ripristino della natura il 22 giugno 2022. Oltre l’80% degli habitat europei è in cattive condizioni. Gli sforzi passati per proteggere e preservare la natura non sono stati in grado di invertire questa tendenza.
Una sfida politica
L’adozione della legge è stata caratterizzata da intense negoziazioni e dibattiti. Negli ultimi mesi è stata criticata da alcuni governi in seguito alle proteste degli agricoltori arrabbiati per i costi delle normative UE. Il sostegno cruciale della ministra austriaca dell’ambiente, Leonore Gewessler, è stato determinante nonostante l’opposizione dei suoi partner di coalizione conservatori. Paesi come Finlandia, Ungheria, Italia, Paesi Bassi, Polonia e Svezia hanno votato contro la legge, ma il regolamento è stato comunque adottato.
La nuova normativa contribuirà a rispettare gli impegni internazionali dell’UE, come il quadro globale sulla biodiversità di Kunming-Montréal concordato alla COP15. Con oltre l’80% degli habitat europei in cattive condizioni, questa politica rappresenta una risposta necessaria e senza precedenti per invertire il declino della biodiversità.