Vino più antico al mondo ritrovato in una tomba romana vicino Siviglia

Nella pittoresca città di Carmona, nel sud della Spagna, un’insolita scoperta ha catturato l’attenzione di archeologi e appassionati di storia. Un antico vino, presumibilmente risalente a circa 2000 anni fa, è stato ritrovato in una tomba romana intatta, celata sotto una casa. Questo liquido marrone-rossastro, intrappolato in un’urna funeraria, rappresenta il vino più antico mai scoperto nella sua forma liquida originale.

La scoperta è avvenuta quando una famiglia di Carmona, durante dei lavori di ristrutturazione, si è imbattuta in una tomba romana. Gli archeologi giunti sul posto sono subito rimasti sbalorditi dalla perfetta conservazione della tomba, rimasta intatta per due millenni grazie alla sua posizione scavata nella roccia.

All’interno della tomba 8 nicchie sepolcrali custodivano urne di vario materiale – calcare, arenaria, vetro e piombo – contenenti i resti ossei cremati di altrettanti individui. Due delle urne recavano iscrizioni con i nomi del defunto: Hispanae e Senicio. Ma la scoperta più eclatante è avvenuta quando gli archeologi hanno aperto una delle urne, trovandola sorprendentemente piena di liquido.

Figura 1. (a), (b) Camera funeraria. (c) Urna nella nicchia 8. (d) Custodia in piombo contenente l’urna. (e) Liquido rossastro contenuto nell’urna – Fonte Journal of Archaeological Science: Reports

José Rafael Ruiz Arrebola, chimico organico dell’Università di Córdoba, insieme al suo team, ha condotto un’analisi approfondita del contenuto. I risultati hanno rivelato che il liquido è un vino locale, simile ai moderni Sherry di Jerez e Manzanilla di Sanlúcar. Questo vino, originariamente bianco, ha acquisito il suo attuale colore bruno-rossastro a causa delle reazioni chimiche avvenute durante i 2000 anni di contatto con le ossa cremate di un uomo romano.

Un vino storico e unico

Prima di questa scoperta, il vino più antico conservato in forma liquida era la bottiglia di vino Spira, datata intorno al 325 d.C. e trovata in una tomba romana vicino a Spira, in Germania. Tuttavia, il ritrovamento di Carmona ha riscritto la storia, fornendo una nuova finestra sul passato vitivinicolo romano.

“È stato spettacolare per noi, tutti appassionati di chimica archeologica. Non capita tutti i giorni di ritrovare il vino più antico del mondo.”

José Rafael Ruiz Arrebola, chimico organico dell’Università di Córdoba

Una tentazione irresistibile

La scoperta solleva una domanda intrigante: qualcuno ha avuto la tentazione di assaggiare questo vino antico? Ruiz Arrebola ammette di aver scherzosamente suggerito al suo capo, Juan Manuel Román, di fare un brindisi. Sebbene le analisi microbiologiche abbiano confermato che il vino non è tossico, il contatto prolungato con le ossa crematorie rende il liquido torbido e poco invitante. “Avrei qualche scrupolo al riguardo,” ha confessato Ruiz Arrebola. “Ma immagino che potresti filtrarlo e provarlo. Preferirei che qualcun altro lo facesse prima.”

Implicazioni future

Le tecniche sviluppate dal team dell’Università di Córdoba per l’analisi di questo vino antico potrebbero rivoluzionare lo studio di alimenti e bevande storiche, offrendo nuove prospettive sulla vita quotidiana e le pratiche funerarie degli antichi romani.

Mentre la storia di Carmona continua a svelare i suoi segreti, questa scoperta rimane una testimonianza affascinante della cultura e delle tradizioni romane. Chi avrebbe mai pensato che un bicchiere di vino potesse raccontare una storia vecchia di 2000 anni?

Link utili per approfondire il tema

Journal of Archaeological Science: Reports

Descubren el vino más antiguo del mundo (Universidad de Córdoba)

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