LISBONA – Tre passi oltre la porta d’entrata e d’un tratto il cielo in una stanza. È l’emozionate e raro effetto che il Convento do Carmo, a Lisbona, esercita sui visitatori appena varcato il suo portale assiale. L’iconico edificio del XV secolo, nel tempo è riuscito a tradurre una sciagura nella sua fortuna.
Con l’approvazione di papa Urbano VI alla fondazione di un convento, sul finire del 1300 il Conestabile del Portogallo, D. Nuno Álvares Pereira, da il via alla costruzione dell’edificio in stile gotico che diverrà la nuova casa dell’Ordine dei carmelitani. I lavori si concluderanno nei primi decenni del XV secolo e per oltre 300 anni sarà uno dei principali edifici religiosi della capitale portoghese. L’evento che lo renderà immortale è un tremendo terremoto magnitudo 7,7 della scala Richter, che nel 1755 travolge le sue fondamenta e quelle ben più prestigiose dell’impero portoghese.
Il terremoto del 1755 fu seguito da un terribile maremoto. Al termine del disastro si contarono oltre 100mila vittime sui 275mila abitanti. Un evento che scosse duramente l'impero coloniale portoghese, all'epoca guidato da Sebastião José de Carvalho e Melo, sotto il regno di Giuseppe I.
Il Convento do Carmo è uno dei rari edifici di Lisbona che conserva una struttura gotica. La chiesa ha una pianta a croce latina, composta da tre navate longitudinali, un transetto leggermente sporgente e un presbiterio fiancheggiato da quattro absidi intercomunicanti, due dei quali aperti sul transetto. Le finestre del presbiterio sono basse e poco proporzionate, in contrasto con quelle eleganti delle aperture absidali. Oggi la chiesa rivela un chiaro stile neogotico romantico dato dai tentativi di restauro tra il XVII e il XIX secolo.
All'ingresso c'è un'incisione su pietra in lettere gotiche: riporta un decreto di papa Clemente VII che, all'inizio del XVI secolo, concedeva 40 giorni di indulgenza a qualsiasi fedele cristiano che avesse visitato la chiesa.
Dal 1864 le rovine ospitano il Museo Archeologico do Carmo (MAC) e il Comando Generale della Guardia Nazionale Repubblicana (GNR).
La collezione del Museo Archeologico do Carmo comprende manufatti e opere dalla preistoria alla contemporaneità. Le civiltà egizia e precolombiana sono presenti con una collezione di ceramiche, pezzi metallici e alcune mummie. L’antichità classica è rappresentata da opere e frammenti del periodo romano e dal Sarcofago delle Muse, un’importante tomba decorata con eleganti rilievi. Si trovano poi reperti dell’Alto Medioevo, soprattutto del periodo di dominio islamico, dei secoli XIV e XV, la tomba di re Ferdinando I (1345-1383) e di Maria Anna d’Austria (regina del Portogallo dal 1742 al 1750), oltre ad una vasta collezione di grande interesse araldico.
Si ritiene che una delle cappelle della chiesa sia il luogo di sepoltura della moglie di Cristoforo Colombo, Filipa Perestrelo, sposata nella Chiesa di Santiago - Coimbra di Lisbona, ma non c'è alcuna tomba o iscrizione che lo attesti.
Per arrivare ad un passato più recente, nel 1974 il Convento do Carmo fu al centro della Rivoluzione dei garofani. Qui trovò rifugio Marcelo Caetano, Presidente del Consiglio del regime portoghese Estado Novo. Dopo l’assedio ordinato dal capitano Salgueiro Maia alla caserma della GNR, Caetano fu arrestato, portato all’aeroporto di Portela ed esiliato in Brasile.